martedì 15 aprile 2008

BINGO!

beh, si, bingo. Veltroni è riuscito a raggiungere tutti i suoi obbiettivi. Non ha "sfondato" al centro, come si dice da più parti; ha distrutto la sinistra parlamentare - oggi la sinistra in questo paese è rappresentata dalla Binetti, spero che sia chiaro a tutti i sinceri democratici di sinistra in buona fede che conosco e che sono tanti .... - non è cresciuto più di tanto, perchè la somma dei ds e della margherita è poco meno del suo attuale 33,7% e ha consegnato l’Italia a Berlusconi, senza poter fare, in parlamento, alleanze se non con Casini. In compenso ha consolidato la sua personale egemonia ed è rimasto da solo in parlamento, con la pessima compagnia di Di Pietro. Governerà quindi, dall'opposizione - pacatamente s'intende, anche perchè con quello scarto di seggi c'è poco da fare - e rimarrà l'unico baluardo di chi, in questo paese, ancora pensa che Ruini non debba stare al governo e che il sostegno alla scuola, alla cultura, alla ricerca scientifica, alla tutela dei diritti civili siano il nuovo vero orizzonte della politica, visto che l'economia si muove a prescindere dai piccoli aggiustamenti del governo di un paese, come l'Italia, che sullo scenario internazionale e globalizzato vale meno di zero. beh, certo, non siamo in buone mani, ma tant'è... in fondo lui è stato coerente con la sua storia: nel 1992 dirige l'Unità e il giornale va al minimo storico di vendite; allora viene spostato, nel 1998, a fare il segretario del partito, che pur di non sparire, da pds si trasforma in ds. Governa poi la città, abbandonandola sostanzialmente al proprio destino. E adesso? e adesso è solo il responsabile politico della caduta del governo Prodi e dell’avvento del governo della destra. Ma qualcuno chiederà mai conto a Veltroni di tutti questi "successi"? Ma si sa, c'è chi è avanti, più avanti degli altri, chi guarda lontano, oltre oceano…Per adesso non resta che augurare un "in bocca al lupo" a noi che della pacatezza di Veltroni non sappiamo che farcene. Anzi, vorremmo un'accelerazione nel senso laico e progressista di questo paese. Ma forse dovremo aspettare il prossimo giro. Dovremo aspettare che altri compagni illuminati alla Mussi capiscano che gli approcci ideologici ristretti non favoriscono nessuno e che i loro calcoli erano del tutto sbagliati e che non sono stati in grado di capire nemmeno gli umori del proprio elettorato. Adesso, ma troppo tardi, il dimissionario Bertinotti invoca un lungo cammino fatto di aperture. Beh, potevano pensarci prima, quando erano tronfi del loro 10% e più… quando hanno privilegiato le tattiche al posto delle strategie, il politicismo al posto del progetto politico, e si sono chiusi nel loro splendido isolamento, dicendo peste e corna del PD a livello nazionale e facendo accordi là dove gli conveniva, come a Roma, dove hanno sostenuto un sindaco invotabile come Rutelli, pur di ottenere la poltrona di vicesindaco. E adesso? Adesso ringraziamo commossi il nostro ex sindaco di questo bello sconquasso, che ha favorito solo il suo personale potere e la politica clientelare, sperimentata nel “modello Roma”.
Con sincera amarezza
maria squarcione

Nessun commento: