giovedì 8 maggio 2008

Think thank sul socialismo 2

Ho lanciato questa idea perchè credo che, in piccolissimo, sia abbastanza innovativa, se non rivoluzionaria. Sono fermamente convinta che la nuova classe dirigente di un socialismo progressista e modernizzatore in parte sia già pronta, in parte possa e debba nascere “dal basso”. Normalmente iniziative come la costituzione di think tanks sono molto apicali, cioè raccolgono i soliti nomi altisonanti che fanno sostanzialmente accademia. Interessanti per carità, ma dibattono o uomini politici ormai al tramonto o intellettuali che spesso sono distanti dalla realtà e dalla realtà politica soprattutto. Un’iniziativa così potrebbe davvero rivoluzionare il modo di fare politica e di produrre pensiero politico. Frequentando in questi anni la politica attiva partitica e anche i luoghi virtuali di dibattito mi sono resa conto che esiste un tessuto “intellettuale” di militanza straordinario, generalmente sprecato e dissolto nei mille tatticismi di una politica miope e inadeguata. Il mio è un microscopico tentativo di ottimizzare queste risorse, partendo da un blog che, pur non moderato, ha dimostrato di non degenerare (quindi evidentmente ben frequentato), sperimentando nuove forme di aggregazione politico-culturale, con l’unico metodo che funziona: il progetto. Naturalmente ci saranno sempre le persone suscettibili, inadeguate o semplicemnte non interessate (è alla prova dei fatti che ci si autoseleziona); ma chi rimarrà sarà produttivo e davvero interessato e motivato. Perciò esisterà…

mercoledì 7 maggio 2008

TT1: tra libertà e sicurezza

Si potrebbe iniziare a scrivere sul tema del rapporto tra libertà e sicurezza, tema, quest'ultimo, così significativo in camapgna elettorale. Concentriamoci su questo per il momento

Think thank sul socialismo

Lancio da questo sito l'idea della costituzione di un think tank sul socialismo moderno. Collegatevi al mio sito e cominciamo a produrre organici interventi tematici, per adesso sul mio blog e, quando si raggiungerà un cospicuo numero di interventi, su un apposito spazio. Questo per sfuggire agli isterismi alla grillo e per cominciare a implementare un'idea di socialismo contemporaneo. Ognuno firmi il proprio intervento e, se funziona, ne faremo una pubblicazione cartacea ed elettronica che diffonderemo. Io mi assumo l'onere sia della curatela del lavoro, che consiste nella omologazione degli scritti, sia dell'indicazione di input tematici in forma organica. chiunque sia interessato scriva e faccia proposte coerenti. Passeremo così dalle lamentele alla graduale definizione di un'area culturale e politica. Vi aspetto

martedì 6 maggio 2008

Ripensamenti

Anche se i telegiornali di stato la censurano, Anna Finocchiaro l'ha detto: bisogna sforzarsi di rappresentare quella storia socialista che è rimasta fuori dal parlamento. Immagino si riferisse a tutta la vasta area degli extraparlamentari attuali, ma tant'è. Il problema se lo stanno ponendo i dalemiani, presumo in netta contrapposizone con i veltroniani, che di cultura socialista - non ne parliamo di partito socialista - non ne vogliono nemmeno sentir parlare.
Il voto disgiunto a Roma di molti elettori di sinistra ha già dato il segnale dell'inizio della resa dei conti, con l'indicazione netta da parte di alcuni settori del pd per Zingaretti e la minima sottolineatura per Rutelli, che infatti, durante la conferenza stampa finale, si interrogava retoricamente su questo dato molto significativo per gli equilibri interni.
Insomma, pare che i dalemiani vadano dritti per la loro strada: hanno contribuito a far fallire la candidatura Rutelli - e così hanno eliminato i classici due piccioni con una fava, Rutelli e Veltroni - e stanno procedendo con segnali evidenti sulla via del dialogo con le forze di sinistra non rappresentate in parlamento.
Questo potrebbe stimolare una corsa verso le braccia semiaperte del PD - c'è sempre Franceschini, ricordiamocelo, che vuole alzare tutti i quorum alzabili - oppure stimolare alla riaggregazione riformista a sinistra, capace di dialogo e interlocuzione con l'unica area disponibile del PD, dalla quale il duo Veltroni-Bettini è escluso. Per ora solo i Radicali hanno colto l'occasione, creandi reali momenti di incontro e dibattito pubblico a Chianciano.
E i Socialisti che fanno? Continueranno a perdere tempo su astratte questioni di strutturazione interna di un partito allo zeronove? Si preparano ad un congresso improntato alle solite lotte intestine? o saranno in grado di lanciare una grande questione di cultura politica e di cogliere opportunità, dimostrando una reattività politica che fino ad oggi è mancata?