lunedì 7 luglio 2008

La Spagna, o di un paese normale

"Ma la cosa eccezionale, dammi retta, è quella di essere normale" cantava Lucio Dalla in una canzone censurata di tanti anni fa.
Dobbiamo arrenderci all'evidenza della disarmante normalità del premier spagnolo Zapatero. Di uno cioè che dice cose normali e continua a rendere un paese già abbastanza normale, sempre più normale. Un paese dove è o sarà presto possibile divorziare rapidamente, sposarsi tra gay, allontanarsi da casa ed avere assistenza immediata al primo accenno di violenza fisica sulle donne (senza aspettare di dover essere ammazzate perchè la polizia o i carabienieri "possano far qualcosa"), dove tutte le religioni ed etnie sono sottoposte allo stesso trattamento da parte delle istituzioni. Detto e fatto con la più normale serenità, da parte di un premier in grado di elaborare un pensiero sociale e di fornire una prospettiva teorica e politica. Basta leggere l'articolo di fondo a suo nome comparso oggi su la Repubblica: chiarezza di intenti, serenità d'azione. Intanto da noi c'è già qualche noto esponente della sinistra (?) che ha dichiarato che in Italia "non si può fare"...