La proposta del progetto-scuola Italia ha come obbiettivo l'abbattimento dell'abbandono scolastico, l'aumento dell'obbligo scolastico a 19 anni e l'innalzamento della qualità dell'istruzione e dell'apprendimento. Il seguente schema riguarda la dimensione strutturale della scuola: ristrutturazione ed acquisizione degli edifici scolastici, articolazione dell'orario di apertura delle scuole e dell'orario di servizio del personale, modalità di reclutamento dei docenti, collegamento alla rete dei servizi culturali del territorio e articolazione dei cicli. 

CONTESTO STRUTTURALE
  • Acquisizione di edifici di proprietà dello Stato (le caserme dismesse, ad esempio), da destinare ad uso scolastico sul modello dei convitti nazionali, per combattere l'abbandono precoce, in particolare da parte degli studenti provenienti da famiglie meno abbienti. 
  • Ristrutturazione degli edifici scolastici già esistenti, attrezzandoli per:
    • la messa a norma in tema di sicurezza;
    • collegamenti wireless alla rete degli edifici;
    • laboratori per attività scientifiche, artistiche, di lettura, di scrittura, di ascolto; 
    • palestra, sala-teatro e auditorium; biblioteca, ove mancante;
    • studi attrezzati per i docenti, che potranno così svolgere in loco le attività propedeutiche alla didattica frontale - come preparazione delle lezioni, aggiornamento, correzione dei compiti scritti, ricevimento degli studenti e dei genitori - e allo sviluppo e alla gestione della didattica a distanza, come l'uso di piattaforme di e-learning destinate a supportare assenze più o meno lunghe di alunni, a sviluppare la comunicazione con le famiglie, all'ampliamento delle risorse documentarie, al potenziamento della didattica frontale ecc...
  • Strutturazione dei tempi di lavoro degli operatori scolastici (docenti e non docenti) sull'intero arco della giornata, con possibilità di turnazioni, così come previsto dal contratto del comparto "lavoratori della conoscenza", con certificazione delle presenze tramite badge elettronico. Contrazione dei tempi delle festività, in favore di attività ludico-culturali, gestite dalle scuole. 
  • Abilitazione dell'apertura pomeridiana delle scuole almeno su 5 giorni lavorativi a settimana.
  • Attivazione di una coerente e capillare rete di servizi culturali (musei, biblioteche, cinema, teatri) che rispettino orari di apertura anche notturni, compatibili con la fruizione scolastica e con la loro indispensabile funzione di supporto alla lifelong learning, cioè alla formazione degli adulti lungo tutto l'arco della vita.  

RECLUTAMENTO DEL PERSONALE INSEGNANTE
  • Requisito della laurea per tutte le scuole di ogni ordine e grado e per tutte le discipline.
  • Frequenza e superamento dell'esame finale di una Scuola Superiore per la Didattica, cioè di un percorso biennale formativo ad hoc post laurea e a numero chiuso, con acquisizione della cattedra, sul modello del TFA (troppo costoso e teorico), che non insegua per la selezione del personale docente le solite logiche di valutazione contenutistiche, ma apra all'acquisizione delle tecniche della didattica e all'uso delle tecnologie per l'insegnamento, oltre naturalmente ad una valutazione psico-attitudinale alla docenza. 
  • Il contratto di lavoro dovrebbe ricalcare quello dei lavoratori della conoscenza: fasce e progressioni economiche periodiche all’interno delle fasce, i cui criteri dovrebbero includere merito professionale, titoli scientifici, anzianità. Turnazioni e flessibilità dell'orario di servizio dovrebbero avere una ricaduta sulla retribuzione. 

STRUTTURA CICLI SCOLASTICI
  • Scuola dell'infanzia:
    • anticipazione di un anno della scuola elementare; 
    • contrazione di un anno del ciclo scolastico primario.
  • Scuola dell'adolescenza:
    • ampliamento dell'attuale scuola media a cinque anni, dai 9 ai 14 anni: una scuola dell'adolescenza, destinata a delineare la vera fisionomia culturale di base di tutta la popolazione, grazie al trattamento omogeneo di ogni sapere, approcciato sia dal punto di vista teorico, sia dal punto di vista pratico e sperimentale, gestito con gli strumenti più avanzati; un approccio olistico alla persona, che preveda un'attenzione allo sviluppo culturale di base, all'educazione sportiva e alla crescita psico-pedagogica dello studente;
    • strutturazione in classi;
    • ampliamento del tempo scolastico al pomeriggio;
    • organizzazione didattica improntata ad un sano equilibrio fra teoria - eventualmente organizzata nelle ore della mattinata - e la pratica di laboratori, estendibili nel pomeriggio. Laboratori scientifici, musicali, artistici, linguistici, ma anche di lettura, di scrittura, di ascolto. Una scuola davvero formativa, ricca di saperi tecnologici, ma che non trascuri, nella teoria e nella pratica, la promozione delle conoscenze scientifiche - di cui soffriamo un deficit davvero preoccupante - e di quelle umanistiche, dalla letteratura e dalla filosofia alla storia e alla geografia, ormai fruibili anche attraverso sistemi tecnologici davvero molto amichevoli, come l'utilizzo dell'audiovisivo per la storia e delle utilities di google per la geografia.
  • Scuola della maturità: 
    • durata di cinque anni, dai 14 ai 19; 
    • ampliamento dell'obbligo scolastico fino alla durata dell'intero ciclo;
    • smantellamento della strutturazione in classi, in favore di un'organizzazione didattica che preveda corsi fondamentali e obbligatori su discipline professionalizzanti e corsi complementari, a scelta dello studente e concordati con una commissione di docenti che si occupi della costruzione curriculare, specifica per ogni indirizzo: classico, scientifico, artistico, professionale, tecnico, linguistico. Questa maggiore libertà sulle propedeuticità permetterebbe l'ampliamento e la specializzazione dell'offerta formativa: un corso, fondamentale per un indirizzo, potrebbe essere complementare per un altro, a seconda del numero di ore di frequenza e potrebbero essere inserite discipline per ora escluse dai programmi scolastici (dall'antropologia all'anatomia), la cui conoscenza aiuterebbe gli studenti in una scelta universitaria più consapevole;
    • maggiore sinergia con l'università negli ultimi tre anni della scuola della maturità;