martedì 22 aprile 2008

Ci risiamo

ecco qua. ci risiamo. in nome della differenza e dell'identità di genere, il neo ministro della difesa spagnolo non può andarsene in giro per il mondo al settimo mese di gravidanza, perchè così non è abbastanza donna. sono bastate quattro parole buttate lì in un servizio al tg2 delle otto e mezza, per gettare fango su una delle dimostrazioni più luminose della reale possibilità della parità - nel rispetto delle identità - tra uomo e donna. si può sapere in nome di quale rivendicazione di genere una donna che al settimo mese di gravidanza sta benissimo e non vive questo suo stato nè come una malattia nè come una diminutio non può mantenere uno stile di vita "normale", cioè coerente al suo ruolo e alle sue responsabilità? è ancora e sempre la maternità che ci deve inchiodare alla nostra differenza? la maternità non è un valore positivo solo se vissuta nelle forme ottocentesche della sua sacralità. una cosa è la tutela legale, riconosciuta a tutte le lavoratrici-madri cosiddette, una cosa è far passare la cultura della differenza di genere ancora e sempre tramite la maternità. che rimane un fatto unico e straordinario nell'esperienza di una donna (e ognuna di noi lo caricasse dei significati che vuole), ma non sacrale. la vera emancipazione e la vera libertà è nella possibilità di operare scelte consapevoli. e poi la neo-ministro è tutelata da un ginecologo e da un vari medici che l'accompagnano. la domanda però è anche un'altra: come si fa a fronteggiare un' informazione tanto scorretta?

2 commenti:

Cristiano ha detto...

Ciao Maria,
irrompo nel tuo spazio dal blog di Boselli dove ho colto immediatamente la passione politica che scorre dietro le parole di una donna socialista e, passami il termine, incazzata! Il tuo articolo riflette il deficit di laicità della società italiana, e, in questo caso, l'informazione è l'ultimo dei problemi. Il generale Del Vecchio, ora parlamentare PD, e l'ex direttore sportivo della juventus hanno rilasciato in tempi recenti dichiarazioni vergognose in tema di omosessualità che farebbe arrossire qualsiasi paese civile. Ma noi non siamo un paese civile, tant'è che il messaggio socialista all'ultima tornata elettorale è stato farisaicamente rigettato al mittente. Siamo ancora lontani dalla realizzazione di una democrazia compiuta.
Colgo l'occasione per salutarla, persuaso che lei continuerà con noi la battaglia socialista.

Cristiano
(Socialisti per il Cilento)

Filippo Bovo ha detto...

Buongiorno Maria,
apprezzo moltissimo il suo sito. E condivido al 100% la sua indignazione per il deficit non soltanto di laicità ma addirittura di civiltà che contraddistingue il nostro paese. Come disse qualcuno in tempi non sospetti: "O Socialismo o barbarie!". Non abbiamo ancora il Socialismo, e infatti abbiamo la barbarie. Ma non per questo smetteremo di lottare, anzi...
Ciao, Filippo.